Dopo il 2010 - Il futuro del fotovoltaico in Italia
Una proposta concreta in questo senso, e che prefigura anche un probabile futuro orientamento politico in questo senso, viene dal gruppo ANIE/GIFI di Confindustria (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane). Il gruppo presenta una serie di punti in cui andrebbe articolata la proroga degli incentivi e del Conto Energia stesso oltre il 2010:
- Il nuovo regime incentivante interesserebbe il periodo 2010-2015
- Innalzamento della potenza massima incentivabile a 7000 MWp
- Semplificazione delle tipologie di impianti, distinzione tra Impianti a Terra e Impianti su Edifici
- Tener conto delle sensibili differenze di costo a seconda delle dimensioni dell'impianto e delle scelte di connessione in media o alta tensione
- Fissare l'obbiettivo di raggiungere negli anni la grid-parity (allineare il costo dell'energia fotovoltaica col valore di mercato dell'energia elettrica)
- Revisione ed aumento dei bonus all'incentivo per
- Totale integrazione architettonica: +25%
- Installazioni in aree di compromissione ambientale: +10%
- Sostituzione e smaltimento Eternit: + 10% (attualmente 5%)
- Adeguamento della tariffa incentivante al 31 luglio dell'anno seguente anziché al 31 dicembre
- Diminuzione annua delle tariffe incentivanti del 5% annuo per poter garantire comunque il margine di guadagno per l'investitore puntando però all'auspicata grid parity
Queste proposte sono interessanti e rese ancor più autorevoli, in quanto si appoggiano allo studio universitario realizzato da Prof. Lorenzoni dell'Università Bocconi di Milano, dove appunto viene analizzata la situazione fotovoltaica in Italia e gli sviluppi possibili, indicando come l'industria fotovoltaica possa essere altamente influente nel Sistema economico italiano ed europeo e come, seguendo la strada proposta sopra si possano ottenere importanti risultati economici e finanziari per lo stato e la società, infatti l'intero processo di sviluppo dell'energia fotovoltaica porterebbe occupazione per circa 90.000 persone ed introiti diretti allo stato tramite IVA pari a 521 milioni di € più 156 milioni derivanti dal risparmio sulle produzioni nocive di CO2.
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Martedì, 27 ottobre 2009 | 4206 letture